Le avventure di Puss in Boots
Una favola di astuzia e avventura

C'era una volta, in un regno lontano lontano, un gatto molto speciale. Questo gatto non era un gatto normale. No, no! Questo era il Gatto con gli Stivali, un avventuriero coraggioso e astuto, famoso per i suoi stivali magici e il suo cappello piumato. Un giorno, mentre camminava per la foresta, il Gatto con gli Stivali sentì un rumore strano. Era un pianto! Si avvicinò e vide un giovane mugnaio seduto sotto un albero, con le mani tra i capelli. "Cosa c'è che non va, giovane?" chiese il Gatto con gli Stivali, con la sua voce profonda e rassicurante.
"Oh, signore gatto," rispose il mugnaio, asciugandosi le lacrime. "Mio padre è morto e mi ha lasciato solo un mulino, un asino e… un gatto." Il Gatto con gli Stivali si raddrizzò. "Un gatto? Intendi… me?" Il mugnaio annuì tristemente. "Sì. Ma cosa posso fare con un gatto? Non posso macinare il grano con un gatto!"
Il Gatto con gli Stivali sorrise. "Non preoccuparti, giovane mugnaio. Io ti renderò ricco e famoso. Fidati di me!" Il mugnaio, un po' scettico, ma senza altre opzioni, accettò. "Va bene, signor gatto. Mi fido di te." Il Gatto con gli Stivali, senza perdere tempo, chiese al mugnaio un paio di stivali e un sacco. Il mugnaio, confuso, gli diede quello che chiedeva. Il Gatto con gli Stivali si mise gli stivali, prese il sacco e partì per la foresta. Il suo piano era semplice: catturare qualche coniglio o lepre e portarli al re, fingendo che fossero un regalo del suo padrone, il Marchese di Carabas (un nome che si era inventato sul momento).
Il Gatto con gli Stivali camminò per un po' e finalmente trovò un bel prato pieno di conigli. Aprì il sacco, ci mise dentro un po' di carote e cavoli, e lo lasciò aperto. I conigli, curiosi e affamati, entrarono nel sacco, e il Gatto con gli Stivali, velocissimo, tirò la corda e li intrappolò. Poi, si diresse al castello del re. Arrivato al castello, il Gatto con gli Stivali si inchinò davanti al re. "Maestà," disse con un tono elegante, "vi porto questi conigli da parte del mio padrone, il Marchese di Carabas. Sono un piccolo segno della sua ammirazione." Il re, molto contento del regalo, ringraziò il Gatto con gli Stivali e gli diede qualche moneta d'oro.
Per molti giorni, il Gatto con gli Stivali continuò a portare al re doni da parte del C'era una volta, in un regno lontano lontano, un gatto molto speciale. Questo gatto non era un gatto normale. No, no! Questo era il Gatto con gli Stivali, un avventuriero coraggioso e astuto, famoso per i suoi stivali magici e il suo cappello piumato. Un giorno, mentre camminava per la foresta, il Gatto con gli Stivali sentì un rumore strano. Era un pianto! Si avvicinò e vide un giovane mugnaio seduto sotto un albero, con le mani tra i capelli. "Cosa c'è che non va, giovane?" chiese il Gatto con gli Stivali, con la sua voce profonda e rassicurante.
"Oh, signore gatto," rispose il mugnaio, asciugandosi le lacrime. "Mio padre è morto e mi ha lasciato solo un mulino, un asino e… un gatto." Il Gatto con gli Stivali si raddrizzò. "Un gatto? Intendi… me?" Il mugnaio annuì tristemente. "Sì. Ma cosa posso fare con un gatto? Non posso macinare il grano con un gatto!"
Il Gatto con gli Stivali sorrise. "Non preoccuparti, giovane mugnaio. Io ti renderò ricco e famoso. Fidati di me!" Il mugnaio, un po' scettico, ma senza altre opzioni, accettò. "Va bene, signor gatto. Mi fido di te." Il Gatto con gli Stivali, senza perdere tempo, chiese al mugnaio un paio di stivali e un sacco. Il mugnaio, confuso, gli diede quello che chiedeva. Il Gatto con gli Stivali si mise gli stivali, prese il sacco e partì per la foresta. Il suo piano era semplice: catturare qualche coniglio o lepre e portarli al re, fingendo che fossero un regalo del suo padrone, il Marchese di Carabas (un nome che si era inventato sul momento).
Il Gatto con gli Stivali camminò per un po' e finalmente trovò un bel prato pieno di conigli. Aprì il sacco, ci mise dentro un po' di carote e cavoli, e lo lasciò aperto. I conigli, curiosi e affamati, entrarono nel sacco, e il Gatto con gli Stivali, velocissimo, tirò la corda e li intrappolò. Poi, si diresse al castello del re. Arrivato al castello, il Gatto con gli Stivali si inchinò davanti al re. "Maestà," disse con un tono elegante, "vi porto questi conigli da parte del mio padrone, il Marchese di Carabas. Sono un piccolo segno della sua ammirazione." Il re, molto contento del regalo, ringraziò il Gatto con gli Stivali e gli diede qualche moneta d'oro.
Per molti giorni, il Gatto con gli Stivali continuò a portare al re doni da parte del "Marchese di Carabas". Il re, sempre più impressionato dalla generosità del marchese, cominciò a pensare che sarebbe stato un ottimo partito per sua figlia, la principessa Isabella. Un giorno, il Gatto con gli Stivali sentì che il re sarebbe andato a fare una passeggiata in carrozza lungo il fiume. Subito, corse dal mugnaio. "Giovane!" esclamò. "Se vuoi diventare ricco e sposare la principessa, devi fare esattamente quello che ti dico!" Il mugnaio, sempre più curioso, annuì. "Cosa devo fare, signor gatto?"
"Devi andare a fare un bagno nel fiume," disse il Gatto con gli Stivali. "E quando il re passerà, devi gridare 'Aiuto! Il Marchese di Carabas sta annegando!'" Il mugnaio, un po' spaventato, fece come gli era stato detto. Si tuffò nel fiume e cominciò a gridare aiuto. Il re, sentendo le grida, fermò la carrozza. Il Gatto con gli Stivali si avvicinò correndo. "Maestà!" disse, fingendo preoccupazione. "Il mio padrone, il Marchese di Carabas, stava facendo un bagno nel fiume quando dei ladri lo hanno spogliato e gettato nell'acqua!"
Il re, commosso dalla storia, ordinò alle sue guardie di aiutare il